Al via la riforma Cartabia. Il nuovo rito civile.

L'articolo 1, comma 380, della legge n. 197/22 (legge di bilancio) ha emendato l’articolo 35 (della riforma Cartabia) in più punti, sostituendo la data del 30 giugno 2023 con una precedente: il 28 febbraio 2023, pur facendo permanere l’entrata in vigore (presso i tribunali, le corti di appello e la Corte di cassazione) dal 1° gennaio 2023:
  • delle norme sull’obbligo di deposito telematico degli atti (tranne che per i dipendenti che stanno in giudizio in rappresentanza delle loro Pa, rispetto ai quali l’entrata in vigore veniva differita al 28 febbraio 2023);
  • dello svolgimento delle udienze da remoto (art. 127 bis c.p.c.);
  • della facoltà di sostituire l’udienza con il deposito di note scritte (art. 127 ter c.p.c.).
Ulteriore novità dettata dalla legge di bilancio ha riguardato la disciplina riformata del giudizio di appello (capi I e II del titolo III del libro II, nonché artt. 283, 434, 436 bis, 437 e 438 c.p.c.), operativa dal 28 febbraio 2023, con la precisazione che risulta applicabile non più verso tutte le impugnazioni interposte a sentenze depositate dopo detta data, ma a tutte le impugnazioni proposte dopo la stessa. Resta invece immutata la disciplina transitoria relativa al giudizio di cassazione: le norme del capo III del titolo III del libro II e del capo IV delle disposizioni per l’attuazione hanno avuto vigore dal I° gennaio 2023 e si applicano ai giudizi introdotti con ricorso notificato a decorrere dalla stessa, a eccezione degli artt. 372, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 380-bis, 380-bis.1, 380-ter, 390 e 391-bis c.p.c., che trovano applicazione pure ai giudizi introdotti con ricorso già notificato al I° gennaio 2023, per i quali non sia risultata ancora fissata udienza o adunanza in camera di consiglio

Il Garante Privacy sanziona la Regione Lazio: illecito controllo di metadati delle e-mail dei dipendenti.

Il caso nasce dalla segnalazione di un sindacato che aveva lamentato un monitoraggio posto in essere dall’amministrazione sulla posta elettronica del personale in servizio presso gli uffici dell’avvocatura regionale. Nel corso dell’istruttoria, l’ente pubblico aveva dichiarato di aver avviato una verifica interna sulla base del sospetto di una possibile rivelazione a terzi di informazioni protette dal segreto d’ufficio. Oggetto del monitoraggio, i metadati relativi ad orari, destinatari, oggetto delle comunicazioni, peso degli allegati. 

E' illegittimo pertanto il controllo dei metadati della posta elettronica dei dipendenti senza adeguate tutele per la riservatezza e in violazione delle norme che limitano il controllo a distanza dei lavoratori.

Il Garante per la privacy ha quindi comminato nei confronti della Regione Lazio una sanzione di 100.000 euro e vietato i trattamenti tuttora in corso, oltre alla cancellazione di quelli sinora raccolti.
(https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9833530)


Atti costitutivi delle società a responsabilità limitata: l’atto costitutivo in videoconferenza.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, con decreto 26 luglio 2022n. 155, ha regolamentato le modalità di costituzione in cd.  “videoconferenza" delle società a responsabilità limitata aventi sede in Italia e con capitale versato mediante conferimenti in denaro.

La principale novità consiste nella possibilità per il notaio di ricevere un atto pubblico informatico, con la partecipazione in videoconferenza delle parti richiedenti o di alcune di esse, mediante l'utilizzo di   una piattaforma telematica predisposta e gestita dal Consiglio nazionale del notariato.

L’ulteriore novità, nell’ottica di semplificazione delle procedure e internazionalizzazione delle imprese, è costituita dalla previsione nel provvedimento di due modelli standard di atti costituitivi, uno per le Srl tradizionali ed uno per le SRL cd semplificate, anche in lingua inglese, che saranno pubblicati sui siti delle Camere di Commercio.

Entrava in vigore del provvedimento: 5 novembre 2022.

 

Dimissioni o risoluzione del rapporto di lavoro nel periodo ''protetto'': modalità di convalida alla fine dello stato di emergenza sanitaria.

Con la fine dello stato di emergenza sanitaria tornano le tradizionali modalità di convalida delle dimissioni e risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro nei periodi c.d. “protetti”. 

La legge riconosce una particolare tutela ai genitori  quando decidono di dimettersi o  di risolvere consensualmente il rapporto di lavoro durante periodi specifici, ovvero nel periodo della gravidanza per la lavoratrice madre e nei primi tre anni di vita del figlio per entrambi i genitori, padri o madri.
Le dimissioni, così come l’eventuale risoluzione consensuale del rapporto di lavoro effettuati in questi periodi sono infatti soggetti ad uno speciale e necessario meccanismo di convalida da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, a pena di nullità.
Lo scopo è quello di garantire che la risoluzione del rapporto risponda ad una scelta libera e genuina del lavoratore e non sia invece frutto di pressioni o condizionamenti da parte del datore di lavoro.

Con la cessazione dello stato di emergenza sanitaria, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha  reso noto con un comunicato dello scorso 19 maggio, che il modulo di convalida online non è più fruibile e tornano operative le vecchie modalità. 

È stata tuttavia introdotta una novità importante, ossia la possibilità di convalida tramite colloqui a distanza.

Il lavoratore può quindi scegliere tra 2 modalità: recarsi personalmente presso gli uffici dell’Ispettorato, come di consueto, o chiedere di effettuare un colloquio a distanza con il funzionario competente.
Nel secondo caso, il lavoratore potrà richiederlo compilando  l’apposito modulo disponibile online sul sito dell’INL - Ispettorato Nazionale del Lavoro - Modulistica (ispettorato.gov.it), ed inoltrarlo tramite posta elettronica all’ufficio ispettivo territorialmente competente, allegando il documento di identità e  la lettera di dimissioni o di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, notificata al datore di lavoro, datata e firmata.





Attacchi informatici: la PA deve sostituire i software di provenienza russa.

La Circolare 21 aprile 2022 n. 4336 dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/04/26/22A02611/sg) specifica i prodotti software di società di provenienza russa da sostituire e le raccomandazioni da seguire.

Prodotti e servizi tecnologici: 
a) sicurezza dei dispositivi (endpoint security), ivi compresi applicativi antivirus, antimalware ed “endpoint detection and response” (EDR) della società  “Kaspersky  Lab”  e della società “Group-IB”, anche commercializzati tramite canale di rivendita indiretta e/o anche veicolati tramite accordi quadro o contratti quadro in modalità “on-premise” o “da remoto”;
b) “web application firewall” (WAF) della società “Positive Technologies”, anche commercializzati tramite canale di rivendita indiretta e/o anche veicolati tramite accordi quadro o contratti quadro in modalità “on-premise” o “da remoto”.

Raccomandazioni procedurali
:
  1. censire dettagliatamente i servizi e prodotti , analizzando gli impatti degli aggiornamenti degli stessi sull'operatività, quali i tempi di manutenzione necessari;
  2. identificare e valutare i nuovi   servizi   e   prodotti, validandone la compatibilità con i propri asset, nonché la complessità di gestione operativa delle strutture di supporto in essere;
  3. definire, condividere e comunicare i piani di migrazione con tutti i soggetti interessati a titolo diretto o indiretto, quali organizzazioni interne alle amministrazioni e soggetti terzi;
  4. validare le modalità di esecuzione del piano di migrazione su asset di test significativi, assicurandosi di procedere con la migrazione dei servizi e prodotti sugli asset più critici soltanto dopo la validazione di alcune migrazioni e con l'ausilio di piani di ripristino a breve termine al fine di garantire la necessaria continuità operativa. Il piano di migrazione dovrà garantire che in nessun momento venga interrotta la funzione di protezione garantita dagli strumenti oggetto della diversificazione;
  5. analizzare e validare le funzionalità e integrazioni dei nuovi servizi e prodotti, assicurando l'applicazione di regole e configurazioni di sicurezza proporzionate a scenari di rischio elevati (quali, ad esempio, autenticazione multi-fattore per tutti gli accessi privilegiati, attivazione dei soli servizi e funzioni strettamente necessari, adozione di principi di “zero-trust”);
  6. assicurare adeguato monitoraggio e audit dei nuovi prodotti e servizi, prevedendo adeguato supporto per l'aggiornamento e la revisione delle configurazioni in linea.