Il Nuovo Requisito Contributivo: Una Misura Anti-Abuso
La principale novità introdotta dall'articolo 1, comma 171, della Legge 30 dicembre 2024, n. 207 riguarda l'inserimento della lettera c-bis) al comma 1 dell'articolo 3 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22. Questa modifica introduce un filtro selettivo per contrastare comportamenti abusivi nell'utilizzo della NASpI.
Il nuovo requisito si applica specificamente quando un lavoratore abbia rescisso volontariamente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato (per dimissioni o risoluzione consensuale) nei dodici mesi antecedenti una successiva cessazione involontaria che darebbe diritto alla NASpI. In questi casi, il lavoratore deve dimostrare di aver maturato almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione nel periodo intercorso tra i due eventi.
Ratio e Finalità della Riforma
La normativa persegue una chiara finalità anti-fraudolenta, mirando a prevenire discontinuità occupazionali simulate o pianificate. L'obiettivo è evitare l'uso strumentale delle dimissioni volontarie seguite da brevi interruzioni e nuove assunzioni finalizzate esclusivamente a maturare il diritto alla NASpI.
Il legislatore ha inteso rafforzare i presupposti per l'accesso alla prestazione, introducendo un criterio temporale oggettivo basato su un periodo minimo di contribuzione effettiva. Questa misura rappresenta un equilibrio tra la necessità di prevenire abusi e la tutela delle situazioni meritevoli di protezione.
Le Esclusioni Previste
La nuova disciplina non si applica in presenza di circostanze che giustificano la cessazione volontaria del rapporto di lavoro. Sono espressamente escluse:
Le dimissioni per giusta causa, che mantengono la loro natura di cessazione involontaria sostanziale
Le dimissioni presentate durante il periodo di maternità o paternità ex articolo 55 del decreto legislativo n. 151/2001
Le risoluzioni consensuali nell'ambito della procedura prevista dall'articolo 7 della legge n. 604/1966
Queste esclusioni riflettono la volontà del legislatore di non penalizzare situazioni in cui la cessazione del rapporto, pur formalmente volontaria, è determinata da fattori esogeni rispetto alla libera volontà negoziale del lavoratore.
Ambito di Applicazione Temporale
La riforma si applica esclusivamente ai casi di disoccupazione involontaria che decorrono dal 1° gennaio 2025. Questa scelta rispetta il principio di irretroattività delle disposizioni peggiorative in ambito previdenziale, garantendo che i lavoratori già in possesso di diritti acquisiti non subiscano pregiudizi.
Il regime transitorio non retroattivo assicura certezza giuridica e tutela le aspettative legittime dei lavoratori, conformemente ai principi costituzionali che governano la materia previdenziale.
Invarianza della Disciplina Ordinaria
È importante sottolineare che la riforma non ha modificato la disciplina ordinaria relativa al calcolo della misura e della durata della NASpI, che rimane regolata dagli articoli 4 e 5 del decreto legislativo n. 22/2015. Le modifiche riguardano esclusivamente i requisiti di accesso alla prestazione, senza alterare l'impianto generale del sistema.
Orientamenti Giurisprudenziali Consolidati
La giurisprudenza di legittimità ha chiarito importanti aspetti interpretativi relativi ai requisiti NASpI. La Cassazione civile, con ordinanza n. 3593 del 12 febbraio 2025, ha stabilito che il requisito delle trenta giornate di lavoro effettivo può essere integrato computando tutte le giornate lavorative ricadenti nel periodo di riferimento, anche se riferite a diversi rapporti di lavoro, senza che rilevi la conclusione di un precedente rapporto per dimissioni volontarie.
Inoltre, le sentenze della Cassazione civile nn. 13532, 13566 e 13558 del maggio 2025 hanno precisato che il concetto di "lavoro effettivo" comprende non solo le giornate di concreta esecuzione delle mansioni, ma anche quelle di ferie, riposo retribuito e ogni altra giornata che dia luogo al diritto alla retribuzione e alla contribuzione.
Impatti Pratici e Considerazioni Finali
La Circolare n. 98/2025 rappresenta un intervento significativo nella razionalizzazione del sistema degli ammortizzatori sociali. La nuova disciplina mira a garantire la sostenibilità finanziaria del sistema NASpI, contrastando utilizzi impropri senza compromettere la tutela delle situazioni meritevoli di protezione.
Per i professionisti del diritto del lavoro e della previdenza sociale, queste modifiche richiedono particolare attenzione nella valutazione dei casi concreti, specialmente per quanto riguarda la verifica dei requisiti contributivi nei dodici mesi precedenti la cessazione involontaria del rapporto di lavoro.
La riforma conferma l'evoluzione del sistema previdenziale verso criteri sempre più selettivi, mantenendo tuttavia un equilibrio tra esigenze di sostenibilità finanziaria e principi di tutela sociale costituzionalmente garantiti.